Il termine “cloud” è metaforico e si riferisce a una rete di server remoti interconnessi che operano come un’unica infrastruttura. Questi server possono essere fisicamente situati in centri dati distribuiti in tutto il mondo. Le aziende di hosting e i fornitori di servizi cloud mantengono queste strutture, che spesso sfruttano la ridondanza e la distribuzione geografica per garantire alta affidabilità, scalabilità e sicurezza dei dati.

Gli utenti possono accedere ai servizi del cloud attraverso Internet, salvando e recuperando informazioni indipendentemente dalla loro posizione. Le grandi aziende come Amazon con AWS, Microsoft con Azure, Google con Google Cloud e molti altri offrono varie soluzioni di cloud computing, che includono storage, elaborazione dati, applicazioni, e piattaforme di sviluppo.

Alcuni di questi data center si trovano in regioni del mondo selezionate per la loro stabilità, accessibilità e disponibilità di risorse, come l’energia pulita. Ad esempio, potrebbero essere situati in prossimità di fonti di energia rinnovabile o in aree con un clima più fresco per ridurre i costi di raffreddamento dei server. Nonostante la natura apparentemente incorporea del “cloud”, la sua esistenza si basa pesantemente su infrastrutture fisiche reali e tangibili.